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Gianduu, la mascotte di #wctrn

Quando un evento finisce, si prova una sensazione di smarrimento e vuoto. E quanto più è stato grande e coinvolgente, tanto più la mancanza è grande. Tornano in mente continuamente i momenti vissuti e si ripensa a ciò che è andato bene, a ciò che poteva essere migliorato, alle persone incontrate, alle emozioni vissute, a ciò che si è imparato, a ciò che ci si porterà dentro. Se, poi, l’evento è stato grandioso, allora il suo effetto dura a lungo.
Il WordPress WordCamp di Torino si è concluso quasi una settimana fa ed io sono ancora immersa in questa aura di beatitudine.

Ho forte la consapevolezza di aver partecipato a un evento davvero unico: i WordCamp di WordPress mancavano in Italia da 3 anni e mai erano stati ospitati a Torino; più di 300 partecipanti, 24 relatori (selezionati da oltre 70 candidature), molti di calibro internazionale, e oltre 20 volontari che hanno affiancato gli instancabili e insuperabili organizzatori. E il tutto organizzato in meno di 3 mesi! 

staffalsGuardando il Torino WordPress WordCamp con gli occhi esterni ma non troppo del volontario (sì, ho avuto l’onore e il privilegio di essere fra i prescelti) non ho trovato una sola nota stonata. Tutto è filato via con una precisione e un’organizzazione svizzera, anzi di più, sabauda, le persone (a partire da noi volontari) si sono sentite tutte a loro agio, il livello degli interventi ha soddisfatto sia i partecipanti più esperti sia chi è all’inizio. Certo, Torino fuori poteva essere un po’ meno grigia e umida (messaggio per gli organizzatori: prossima volta ci troviamo almeno il giorno prima per una danza del sole :D) ma questo non ha influito sul clima del WordCamp, rischiarato e scaldato da infiniti sorrisi.

I segreti di questo successo sono secondo me principalmente 3:
un’organizzazione perfetta, frutto di una precisa pianificazione del lavoro, con l’attenzione ai dettagli. Una buona organizzazione è invisibile: al WCTRN sembrava quasi non ci fosse nessuno a dirigere, (bravi gli organizzatori)  segno di un grandissimo impegno e professionalità (bravi gli organizzatori l’ho già detto?)
un gruppo di volontari di supporto che definire magnifico è riduttivo: ognuno era coinvolto, attento, instancabile, sorridente. Tutti sono andati ben oltre i loro turni e tutti erano attenti alle diverse esigenze, senza mai sovrapporsi o risultare inopportuni, precisi nello svolgere il compito a loro assegnato ma pronti a intervenire dove si creava il bisogno. Grazie a tutti voi, è stato un privilegio conoscervi e fare parte di questo gruppo. <3
la location. Toolbox è, per me, veramente un luogo perfetto, dove si crea una strana alchimia fatta di sensazioni piacevoli. Sarà il design degli IMG_20160401_095430868ambienti, sarà l’accoglienza, sarà la perfetta funzionalità degli spazi, fatto sta che a Toolbox ci si sente a casa (lo pensa anche l’omino yoast, ;D). Ed è una sede perfetta per eventi di questo genere (ma anche per il coworking, se state cercando uno spazio che dia energia positiva, ;D).

volontari al wordcamp torino

Volontari al #wctrn 2016 foto di Gianni Vascellari

Ed ora che è finito, quali eredità mi ha lasciato il WCTRN?
entusiasmo. La community di WordPress è composta da persone veramente grandi, che mettono a disposizione di tutti il proprio sapere e la propria disponibilità, in un circuito positivo di scambio e arricchimento reciproco. Non è un mondo né di santi né di eroi, ma di persone che credono che un mondo migliore sia possibile, qui ed ora, insieme (e si impegnano per questo)
decine di amici, alcuni dei quali sono passati dal virtuale al reale (ed è bellissimo dare un volto e una voce a chi conosci già da anni nella sua versione web), e di contatti
ore di video da guardare, che ho perso quasi tutti i talk e devo recuperare (grazie infinite a wordpress.tv e a chi contribuisce volontariamente per renderla grande)
– la consapevolezza che, niente, proprio non ci sono scuse: devo migliorare il mio inglese parlato (e anche scritto, veramente)
decine di notifiche da slack, che è lo strumento principale di comunicazione all’interno della community di WordPress. Dalla scorsa settimana si sono moltiplicati i messaggi di tutti (e io uso emoticons come se non ci fosse un domani)
– un certo numero di swag (anche se, ahimè, ho dimenticato in greenroom la sacca di yith con dentro i calzini di siteground, 🙁 e il mio 15enne si è già impossessato della mia maglietta rossa)
– infine, last but non least, il sapore del margarita. Sì, sono una tardona, ma non avevo mai assaggiato un margarita. Ora grazie all’afterparty, allo sponsor Siteground (che, a proposito, è il servizio di hosting che ospita i miei siti), e alla mia amica Laura, l’ho fatto … e non mi è spiaciuto per niente.

Si, lo so, non ho parlato del Contributor Day, ma questo articolo va già oltre il numero di righe che è ragionevole scrivere per un post. E il CDay è così importante che merita un articolo a parte.
Next time.
see u soon, guys

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